ARCIPELAGO 2018

Arcipelago è una creatura ancora giovane. Compie il suo primo anno di vita e giunge quindi alla seconda edizione.

È emozionante vedere crescere questa creatura da così vicino. È emozionante perché da un evento che ha impedito a nostro papà di essere, è nato qualcosa di puro, pulito e radioso che cresce e costituisce la propria sostanza in modo indeterminabile e a volte inatteso, anno dopo anno.

Una comunità in crescita

Arcipelago è una creatura che si compone di tanti volti, i volti di persone che per caso, per scelta o per destino, incrociano la traiettoria di Arcipelago e per un attimo entrano a farne parte.

Ed è come se papà prendesse per mano queste persone per accompagnarle lungo un breve tratto del loro cammino umano ed artistico attraverso Arcipelago, fiducioso che il suo contributo distante possa essere d’aiuto ai suoi compagni di viaggio nell’atto di mettere a fuoco la propria identità di artisti e di appassionati di tutto ciò che è bello.

Sapere che tutto questo accade sotto il suo sguardo sorridente, comunica serenità e infonde energia che volentieri profonderemo affinché questa manifestazione di umana bellezza continui ad esistere, a crescere, ad arricchirsi di nuovi volti, nuove opere e nuove emozioni.

La forza della pluralità

La pluralità è una grande forza propulsiva, soprattutto se a questa parola si attribuisce il significato più aperto e libero, quello che le permette di fare rima con l’idea di accoglienza e con la volontà ostinata di mantenere alta la curiosità verso tutto ciò che accade attorno a noi.

Ecco perché sopra abbiamo parlato sia di artisti che di persone appassionate di tutto ciò che è bello. Perché dentro Arcipelago trovano spazio anche persone che, senza per questo sentirsi veramente artisti, vivono quello stato di necessità che le spinge ad esprimersi attraverso linguaggi diversi da quelli che normalmente utilizziamo per comunicare.

La trama del tessuto diventa più complessa e più robusta, il ventaglio delle possibilità si apre come la coda di un pavone, i colori si liberano e si mescolano e si confondono per diffondere una luce nuova, capace di rendere visibile anche ciò che normalmente all’occhio sfugge.

La pretesa non è certamente quella di capovolgere il mondo a testa in giù e neppure quella di cambiarlo, o renderlo un posto migliore, ma piuttosto quella di inseguire il sogno che ci spinge a credere fermamente nella possibilità che le opportunità si possano moltiplicare e non solo sprecare, che le persone si possano vedere e non solo guardare, che le vertigini possano inebriare e non solo far precipitare, che la vita possa essere anche bella e non solo a termine.

Il cuore di Arcipelago

Arcipelago è una pulsazione, un dettaglio che non accetta di perdersi nel caos dell’assieme, un’interferenza che rompe il silenzio, una goccia che disegna cerchi sulla superficie dell’acqua, un disegno realizzato a mille mani che mantiene un’identità definita e forte, un luogo fatto di donne e di uomini che condividono la voglia di condividere.

Per noi, familiari di Gustavo Dino Biagi, promuovere e sostenere questa iniziativa, significa promuovere e sostenere tutto questo, assieme a tutte le altre cose che non siamo riusciti ad esprimere con le parole.

Di tutto questo non si può fare a meno, così come degli sguardi, delle parole scambiate, dei forti abbracci, delle strette di mano, dei momenti solenni, dei brindisi con un bicchiere di quello buono, dei brevi momenti di silenzio, della contemplazione e del ricordo, dell’incontro con facce nuove, del ritrovo di facce vecchie, della gratitudine verso chi c’è, della voglia di rivedere chi non c’è, della nostalgia per chi non c’è più e della certezza che è necessario proteggere tutto ciò che è veramente prezioso.

Facciamo quindi largo ad un nuovo ensamble di sognatori che anche quest’anno ci offre l’opportunità di ascoltare parole nuove, ci apre ad un linguaggio personale e mai sentito prima che ispira voglia di approfondire, smania di capire e invita ad offrire una propria interpretazione.

Perché in fondo, il senso di tutto ciò è proprio questo: gettare il proprio cuore nel mondo e stare ad ascoltare cosa ne diranno gli altri cuori. Imparare a conoscersi meglio attraverso l’interpretazione che gli altri danno di noi.

Fare tutto questo attraverso l’ispirazione che riceviamo da nostro papà, per noi, è motivo di grande orgoglio oltre che un modo per sentire ancor più forte la sua presenza in ogni battito del nostro cuore.

Ancora una volta, grazie papà.

Anche quest’anno, papà, nel tuo ricordo immortale, scriviamo una pagina di bellezza sul diario che ti hanno costretto ad interrompere troppo presto.

Lorenzo
Gianmarco
Maura
Monia
Gloria
Carlotta
Rebecca
Viola